Vis Artena, il direttore tecnico Matrigiani applaude la Legione Borghese: «E’ il vero 12esimo»
La Vis Artena sta preparando il match interno di domenica (ore 15 al “Fuso” di Ciampino) contro il Budoni, ma Roberto Matrigiani (nella sua nuova veste di direttore tecnico) vuole fare alcune considerazioni di carattere generale.
«Per quanto riguarda il match coi sardi, sono convinto che sarà una sfida importantissima e molto delicata. Affronteremo quella che al momento è l’ultima della classe, ma nulla è scontato. Giocheremo a Ciampino, ma sono convinto che a breve, grazie al forte impegno dell’amministrazione comunale e del nostro presidente Bucci, potremo tornare finalmente ad Artena. Ancora una volta, in ogni caso, potremo contare sul supporto dei ragazzi della Legione Borghese che sono sempre il nostro “12esimo uomo”, sia in casa che fuori. Mi ha fatto particolarmente piacere aver chiarito e rasserenato i rapporti con loro che rappresentano una componente fondamentale del nostro ambiente. Sono molto soddisfatto del lavoro che sta portando avanti mister Stefano Campolo col suo staff: rappresentava il profilo perfetto per le esigenze stagionali della Vis Artena e chi parla male di lui probabilmente è perché non è riuscito a stare al suo posto… Abbiamo avuto un calendario tostissimo, affrontando quattro squadre di vertice in queste prime giornate e i 6 punti attuali rappresentano comunque un buon bottino. Inoltre abbiamo eliminato l’Albalonga dalla Coppa Italia e siamo usciti solo ai calci di rigore sul campo dell’Aprilia nel turno successivo. Il tutto nonostante il grave infortunio al crociato capitato al giovane Santarpia, su cui contavamo tantissimo, e nonostante i problemi fisici che hanno condizionato Cericola, Pagliaroli, Panella, D’Alessandris, Tocci e Fibiano. A proposito di giovani, volevo fare i complimenti al nostro club che sta facendo un ottimo lavoro sul settore giovanile: se la società vorrà, nel prossimo futuro mi piacerebbe mettermi a disposizione del responsabile Pennese e del tecnico Ciotoli per seguire più da vicino la Juniores nazionale. Il ruolo di direttore tecnico? Dopo cinque anni da presidente, avevo deciso di staccare la spina per i troppi impegni lavorativi e familiari, inconciliabili con la carica di massimo dirigente. Un ruolo che mi ha regalato grandi soddisfazioni: dalla salvezza e la finale di Coppa Italia ottenute nel primo anno, al mancato aggancio per un solo punto dei play off per la D nel secondo e terzo anno, alla vittoria del campionato di Eccellenza nel quarto anno e ai 55 punti collezionati in serie D l’anno scorso, al primo storico appuntamento in questa categoria. Vedere ragazzi su cui quasi nessuno avrebbe scommesso accasarsi in realtà prestigiose (da Origlia finito in serie C con la Casertana a Persichini e Costantini accasatisi a Monterosi, per non parlare di Crescenzo e Tarantino finiti ad Aprilia e Trastevere o ancora Pompei e Marianelli alla Vastese di Amelia. Segno evidente che qui sappiamo lavorare con la forza delle idee, anche grazie alla competenza del direttore sportivo Andrea Angelucci e soprattutto al costante e fondamentale impegno del patron Sergio Di Cori. Quest’anno il fatto di aver convinto uno come Paolacci a sposare il nostro progetto e con lui anche giocatori di grande spessore come Martorelli e Delgado deve essere motivo di orgoglio per la piazza di Artena che si potrà godere ancora elementi del calibro di Panella, Pagliaroli e anche Sabelli che sta registrando una crescita incredibile».