Le strade dell’Inter e di Massimo Tarantino tornano a incrociarsi. L’ex difensore, che vanta due presenze con la maglia nerazzurra a metà anni novanta, è il nuovo Direttore del Settore Giovanile del Club. Il dirigente va a sostituire Roberto Samaden, che ha lasciato la società dopo tanti anni alla guida del vivaio. Ma chi è Massimo Tarantino?
Classe ’71, Tarantino è cresciuto calcisticamente nella Cosmos Palermo, prima di indossare la maglia del Catania e di trasferirsi, poi, al Napoli, dove milita dal 1989 al 1996. Proprio il 1996 è l’anno del suo salto in nerazzurro: un trasferimento che corona il sogno di Tarantino, da sempre tifoso nerazzurro. L’avventura è minata, però, da un grave infortunio, che gli permette di raccogliere soltanto due presenze in Coppa Italia. Si trasferisce poi al Bologna, dove gioca per cinque stagioni, chiudendo poi la carriera con le esperienze con Como, Triestina e Pavia.
Proprio a Pavia inizia la carriera fuori dal campo di Tarantino, che diventa il direttore sportivo della squadra lombarda. Nel 2010 il passaggio al Bologna, nel Settore Giovanile, prima nel ruolo di Team Manager e poi da responsabile del vivaio. Dal luglio 2013 al settembre 2019 ricopre il ruolo di responsabile del Settore Giovanile della Roma, insieme a Bruno Conti.
Nella stagione 2021/22 diventa direttore dell’area tecnica della Spal, mentre l’ultimo incarico assunto prima di approdare all’Inter è stato quello di direttore sportivo del Siena. «A Massimo Tarantino va il bentornato in nerazzurro da parte del Club e di tutta la famiglia interista, assieme all’in bocca al lupo per il suo importante incarico», scrive l’Inter in una nota.
Questo il commento di Tarantino a proposito del suo nuovo incarico: «C’è tanta gioia: quando si entra a far parte di un grande Club come l’Inter non si può non essere contenti. Sono emozionato e curioso. Per me è una seconda opportunità in nerazzurro: sono cresciuto ascoltando alla radio le partite dell’Inter e da calciatore non sono riuscito a vivere a pieno l’esperienza. Non ero riuscito a toccare con mano quel sogno, da calciatore, ora mi si ripresenta una nuova occasione. Sento la responsabilità di formare calciatori ma soprattutto uomini: l’Inter l’ha sempre fatto, cercherò di farlo al meglio. Gli obiettivi sono quelli di formare, creare valore tecnico, umano ed economico. Soprattutto, voglio ricompensare il Club con il mio lavoro».