Gli inizi in porta, lo studio, l’esordio in Nazionale: Alessandro Buongiorno si racconta a Vivo Azzurro TV
“Non prendere freddo!”. Da questa raccomandazione materna, con cui ogni figlio è abituato a fare i conti dall’infanzia all’età adulta, è nata la carriera di Alessandro Buongiorno. È lui a raccontarlo nell’intervista rilasciata in esclusiva in occasione del raduno di settembre della Nazionale a Vivo Azzurro TV, la piattaforma OTT della FIGC disponibile su App Store, Google Play e al sito www.vivoazzurrotv.it.
“A sei anni la prima esperienza che ho fatto è stata in porta, ma mia mamma aveva paura che prendessi freddo. Così ho iniziato a giocare in difesa e non ho più smesso”. È un ragazzo con la testa sulle spalle Alessandro, che non ha mai trascurato lo studio pur avendo capito presto che il calcio sarebbe potuto diventare qualcosa in più di una semplice passione. Laureato in Economia Aziendale, grazie alle ore passate sui libri riesce oggi a leggere prima anche quanto sta per accadere sul terreno di gioco: “Sono sempre andato bene a scuola, ho sempre reputato che studiare ti apra la mente e ti aiuti sia nella vita sia nel calcio. Al liceo a volte studiavo fino alle tre di notte e la mattina arrivavo mezzora prima a scuola per farmi interrogare dai professori perché nel pomeriggio dovevo allenarmi. Mi sono diplomato e ho deciso di continuare a studiare, prima con la triennale e poi con la magistrale in management dello sport. Ho notato la differenza abissale anche nella velocità di pensiero in campo nei periodi in cui studio rispetto a quando non studio”. Grazie al talento, ma anche a tanto allenamento, i sogni a volte diventano realtà: “Ho sempre fatto gli album delle figurine, i miei nonni me le compravano. Quando ho trovato la mia figurina e l’ho attaccata è stata una bellissima emozione. Quando sei piccolo vedi i giocatori sull’album come degli eroi, speri di arrivare anche tu un giorno sull’album”.
Passato in estate al Napoli, l’ex difensore del Torino si è subito ritagliato un ruolo di primo piano nella squadra di Conte. E anche con l’altra maglia azzurra, quella della Nazionale, ha dato il suo contributo nei due successi di settembre in Nations League, entrando nella ripresa al Parco dei Principi con la Francia e giocando da titolare il secondo match con Israele.
“È un momento altissimo della mia carriera, rappresentare la maglia azzurra è un onere e un onore. Da bambino guardavo la Nazionale sperando nel profondo del mio cuore di arrivarci a giocare un giorno”. E quel giorno è arrivato il 18 giugno 2023, nella finalina di Nations League con i Paesi Bassi: “Mi trovavo in vacanza in Spagna. Il giorno prima di ricevere la chiamata ho fatto uno scherzo ai miei amici dicendo che mi avevano convocato e che dovevo andarmene. È successo davvero. Ho preso l’aereo e ho raggiunto i compagni in Olanda. Mister Mancini mi ha provato tra i titolari prima della finale per il 3° posto, poi nello spogliatoio ha letto la formazione ed ero nell’undici di partenza”. Con Luciano Spalletti è arrivata la convocazione per l’Europeo, dove però non è mai sceso in campo: “Con il mister ho un bellissimo rapporto, ci sentiamo spesso anche al telefono. È una persona che ti fa crescere molto, non solo dal punto di vista tecnico ma anche da quello umano. Con lui sto migliorando e spero di continuare a farlo…”.